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28/05/2019

Riscaldamento globale: allarme ENEA

Riscaldamento globale: allarme ENEA 1

L’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie e per l’Energia lancia l’allarme: nel 2100 l'Italia sarà sommersa dal mare, a causa del rapido innalzamento del Mediterraneo dato dal riscaldamento globale.

Il riscaldamento globale è al centro delle preoccupazioni dell’ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie e per l’Energia) che - al convegno su Mediterraneo ed economia del mare organizzato con Confcommercio - ha lanciato una previsione allarmante e un monito per uno sviluppo davvero sostenibile.

L’ente ha presentato due stime: secondo un modello cautelativo l'innalzamento del mare oscillerà tra 0,94 e 1,035 metri; l’altra meno prudenziale prevede che fluttuerà tra 1,31 e 1,45 metri.
A questo si aggiunge il fenomeno di “storm surge” che provoca un innalzamento di circa 1 metro rispetto al litorale, a seconda della presenza concomitante di onde, vento e bassa pressione.

A rischio inondazione per il surriscaldamento climatico ci sono oltre 5.686 chilometri quadrati di costa, tra spiagge e porti, con picchi stimati di 1,064 metri a Venezia, 1,040 a Napoli, 1,033 a Cagliari, 1,028 Palermo e 1,028 a Brindisi.

L’allarme arriva anche dallʼUniversità di Zurigo che, sulle pagine della rivista Nature, avverte che "Sulle Alpi molti ghiacciai si scioglieranno entro il 2100", contribuendo all'innalzamento del livello del mare in misura consistente. Già nel periodo tra il 1961 e il 2016 si è misurato un innalzamento del mare del 30% con 27 millimetri circa (1 millimetro all'anno in più tra il 2006 e il 2016).

Massimo Frezzotti, ricercatore ENEA e presidente del Comitato Glaciologico Italiano - spiega che "i ghiacciai sono un'importantissima risorsa economica, specialmente nei periodi di siccità.
Ormai è noto a tutti che i ghiacciai alpini si stanno ritirando e che il loro scioglimento è accelerato negli ultimi anni. Se le condizioni restano quelle attuali, entro il 2100 probabilmente rimarranno soltanto quelli che si trovano oltre i 3.000 metri di quota".

Per fronteggiare gli effetti del riscaldamento terrestre, servono interventi di mitigazione e adattamento, “consapevolezza e progettazione” aggiunge Federico Testa, presidente ENEA.

Occorre “prevedere e progettare in modo tale da riuscire a anticipare i fenomeni che si possono verificare”.

Mentre ciascuno di noi può dare il proprio contributo consumando in modo responsabile, perché le risorse non sono infinite, privilegiando tecnologie di ultima generazione e fonti energetiche rinnovabili.

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