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Comunità Energetiche: cosa sono e come funzionano

Comunità Energetiche: cosa sono e come funzionano
31/03/2025

Categorie:

Smart city

In Francia, Germania, Spagna e Grecia, le Comunità Energetiche sono già una realtà consolidata.

Una forma di autoconsumo collettivo, etica e sostenibile, che può contribuire alla diffusione del rinnovabile, alla riduzione delle emissioni di gas serra e all’indipendenza energetica del nostro Paese.

 

Comunità energetiche: cosa sono

Le Comunità Energetiche o Energy Community sono comunità che producono e condividono l’energia da Fonti Energetiche Rinnovabili (FER), aggregando produttori, auto-consumatori e consumatori di energia.

Possono essere costituite da imprese, organizzazioni, enti pubblici o privati e semplici consumatori, famiglie vulnerabili e a basso reddito, che condividono lo stesso spazio territoriale, ad esempio un condominio, dotato appunto di uno o più impianti di produzione di energia rinnovabile, inclusi nella stessa area e collegati alla stessa cabina primaria..

Per la produzione di energia rinnovabile sono ammessi diversi tipi di impianti:

  • fotovoltaici e solari, ideali in qualsiasi zona,
  • eolici e marini, ideali lungo le zone costiere,
  • idroelettrici e a biomasse solide e legnose in montagna.

Gli impianti possono anche essere messi a disposizione da un produttore terzo, purché siano nella disponibilità della CER e sotto il suo controllo .

I sistemi più diffusi sono gli impianti fotovoltaici con accumulo che permettono di stoccare energia da consumare al bisogno, abbattendo costi, sprechi energetici e impatto ambientale.

Collegando un impianto di questo tipo alla rete di distribuzione nazionale, si diventa Prosumer, in grado di condividere l’energia prodotta in eccesso con altri Consumer.

Comunità Energetiche: come funzionano

A livello normativo in Italia, le Comunità Energetiche Rinnovabili (o CER) sono disciplinate dal Decreto Milleproroghe, in adeguamento alla Direttiva Europea numero 2001, 11/12/2018, nota anche come RED II.

Per creare una CER, occorre dotarsi di autonomia giuridica, atto costitutivo e statuto, sotto varie forme: Associazione, Consorzio, Cooperativa, Cooperativa benefit, Consorzio, Ente del terzo settore, Organizzazione no profit.

Ogni CER deve essere ubicata nello stesso territorio geografico, connessa alla medesima cabina elettrica primaria e alla rete elettrica nazionale.

L’energia elettrica prodotta da FER non auto-consumata rimane nella disponibilità dei Prosumer e può essere valorizzata e condivisa secondo le condizioni di mercato.

Fermo restando che l’obiettivo delle Comunità Energetiche non contempla il profitto, bensì quello di portare benefici ambientali, economici e sociali al territorio in cui è collocata e ai suoi abitanti.

 

Come entrare in una Comunità Energetica Rinnovabile

Alla CER possono partecipare:

  • i produttori di energia rinnovabile, tramite impianti fotovoltaici o di altro tipo (eolico, a biomassa, a biogas, ecc.)
  • gli auto-consumatori, ovvero i Prosumer che possiedono gli impianti, producono energia per i propri consumi e condividono quella in esubero con la comunità
  • i consumatori con una propria utenza elettrica, o Consumer, che non possiedono gli impianti, per coprire parte dei propri consumi con l’energia elettrica rinnovabile prodotta dalla CER

I Prosumer sono tenuti infatti a condividere l’energia e a darne accesso libero anche ad altri Consumer, sottoscrivendo un regolare contratto di diritto privato.

I Consumer possono entrare in una CER, dopo che è stata costituita, e decidere, in qualsiasi momento, di lasciare la Comunità, secondo le modalità previste dal contratto.

I partecipanti, in quanto consumatori finali, possono scegliere il proprio fornitore di energia elettrica.

Non possono far parte delle CER: operatori del mercato delle energie, amministrazioni centrali, grandi imprese e imprese private con codice ATECO 35.11.00 e 35.14.00.

Possono partecipare invece le piccole e medie imprese, gli operatori industriali e commerciali.

 

Incentivi statali per la costituzione delle Comunità Energetiche

Le CER possono beneficiare di incentivi sull’energia elettrica auto-consumata.

Il Gestore Servizi Energetici (GSE) riconosce alle CER una tariffa incentivante sull’energia prodotta e autoconsumata, per 20 anni dall’entrata in esercizio dell’impianto FER.

Per accedere agli incentivi gli impianti di produzione da rinnovabile non devono beneficiare già di altri incentivi e devono avere potenza non superiore a 1 MW.

La tariffa è calcolata dal GSE in funzione della potenza dell’impianto (parte fissa) e in base al valore di mercato dell’energia (parte variabile).

Potenza dell’impianto Tariffa incentivante fissa Tariffa incentivante variabile
< 200 kW 80€/MWh 0÷40€/MWh
200 kW < 600 kW 70€/MWh 0÷40€/MWh
> 600 kW 60€/MWh 0÷40€/MWh

 

Per il fotovoltaico è prevista una maggiorazione fino a 10 €/MWh in base alla localizzazione geografica.

Le CER site in piccoli Comuni, con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, possono inoltre godere di un contributo in conto capitale previsto dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) a copertura del 40% sul costo dell’investimento.

Potenza dell’impianto Contributo del PNRR in conto capitale
20 kW 1.500 €/kW
< 20 kW > 200 kW 1.200 €/kW
< 200 kW > 600 kW 1.100 €/kW
< 600 kW > 1.000 kW 1.050 €/kW

 

Le CER godono anche del corrispettivo di valorizzazione ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) sull’energia elettrica autoconsumata, calcolata dal GSE sui consumi effettivi di anno in anno, in base ai corrispettivi determinati da ARERA.

 

Autoconsumo collettivo: il futuro dell’energia condivisa

L’autoconsumo di energia elettrica prodotta dalle rinnovabili è un modello virtuoso e innovativo di economia circolare dal basso che, oltre a limitare le emissioni nocive, permette di rendere i consumi energetici più equi e sostenibili, anche dal punto di vista economico.

Nelle CER, i consumi diventano motore per la sostenibilità, la condivisione e la solidarietà sociale.

La diffusione di questo modello di consumo contribuisce al benessere del singolo, della collettività e dell’intero paese, portando numerosi benefici:

  • spinta alla transizione energetica
  • riduzione delle emissioni di gas serra
  • riduzione dei costi energetici in bolletta
  • propulsione all’indipendenza energetica del paese
  • creazione di indotto e di nuovi posti di lavoro a livello locale
  • contributo al contrasto del cambiamento climatico e alla decarbonizzazione

Ci piace concludere questo articolo citando Margaret Mead:
“Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi e impegnati possa cambiare il mondo. In effetti, è l’unica cosa che è sempre accaduta”.

In effetti per la costituzione di una CER e l’autoconsumo dell’energia prodotta, è sufficiente un gruppo costituito da 2 auto-consumatori che abitano nello stesso edificio, ad esempio un condominio dotato di pannelli fotovoltaici nelle parti comuni.

 

Per approfondire le configurazioni per l’autoconsumo diffuso, vi invitiamo a consultare il sito del GSE.

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