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Tag: bruciatori bassi nox

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Medi impianti di combustione: in arrivo le prime scadenze per gli adeguamenti

Medi impianti di combustione: in arrivo le prime scadenze per gli adeguamenti
13/12/2024

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In evidenza, Prodotti, We are Baltur

I medi impianti di combustione sono fondamentali per il funzionamento di diversi processi produttivi e per la produzione di energia termica finalizzata al riscaldamento di grandi strutture civili.

A tal proposito, la gestione ottimale del processo di combustione e il rispetto dei limiti emissivi sono estremamente importanti e regolamentati da precise direttive a livello Europeo recepite dall’Italia attraverso una serie di Decreti Legislativi.

Il capostipite di queste misure è il D.Lgs 152/2006, detto anche Testo Unico Ambientale, la cui parte V fa espressamente riferimento alla regolamentazione delle emissioni in atmosfera degli impianti di combustione.

Proprio tale parte V, ha subito nel corso degli anni una serie di modifiche ed integrazioni tradotte in ulteriori decreti, il più importante tra i quali è il D.Lgs. 183/2017, risultato dell’attuazione della Direttiva UE 2015/2193.

Il D.Lgs. 183/2017 va ad introdurre il concetto chiave di Medio Impianto di Combustione, che ad oggi rappresenta la categoria nella quale ricade la quasi totalità delle caldaie e dei generatori a servizio di industrie e grandi strutture residenziali e terziarie.

MA COSA SI INTENDE PER MEDIO IMPIANTO DI COMBUSTIONE?

Innanzitutto, occorre operare una prima distinzione fra impianto di combustione non meglio specificato, che chiameremo “generico”, e impianto termico civile, concetto introdotto quest’ultimo dal D.Lgs. 128/2010:

con impianto termico civile si intende un generatore la cui produzione di calore è esclusivamente destinata, anche in edifici ad uso non residenziale, al riscaldamento o alla climatizzazione invernale o estiva di ambienti o al riscaldamento di acqua per usi igienici e sanitari.

Va da sé, che tutti gli impianti di combustione “generici”, che non rientrano quindi in questa definizione, sono quelli la cui produzione è anche in minima parte utilizzata a servizio di un processo, che sia questo produttivo, di sanificazione, di essiccazione ecc.

A tal proposito, il D.Lgs. 183/2017 è strutturato su tre titoli:

  • TITOLO I:  disciplina e impone limiti emissivi per:

Impianti di combustione generici (uso processo) di potenza pari o superiore ad 1 MW e inferiore a 50 MW
Impianti termici civili di potenza pari o superiore a 3 MW e inferiore a 50 MW

  • TITOLO II: disciplina e impone limiti emissivi per impianti termici civili di potenza pari o superiore ad 1 MW ed inferiore a 3 MW
  • TITOLO III: Impone le prescrizioni in merito al rendimento di combustione e ai sistemi da prevedere mantenerlo su livelli ottimali e costanti.

Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 183/2017, tutti gli impianti che ricadono nella categoria dei medi impianti di combustione, diventano soggetti ad autorizzazione ambientale da parte degli enti preposti, analogamente a quanto già richiesto dal 2006 in poi per i Grandi Impianti di Combustione (Pn > 50MW)

TITOLO I: LIMITI EMISSIVI DEI MEDI IMPIANTI DI COMBUSTIONE

Entrando nel merito degli impianti disciplinati dal titolo I, per questi vengono specificati, negli appositi allegati al decreto, i limiti emissivi e le relative scadenze per gli adeguamenti, con distinzione sulla base di potenza e data di messa in servizio.

Concentrando il focus sul combustibile ad oggi più diffuso per questa tipologia di impianti, il gas naturale (metano), e sull’inquinante più complesso da abbattere, gli NOx, i limiti imposti sono:

  • Pn > 5 MW messi in esercizio prima del 20 dicembre 2018:
    NOx < 200 mg/Nm3 da garantire entro il 1 gennaio 2025
  • 1 MW ≤ Pn ≤ 5 MW messi in esercizio prima del 20 dicembre 2018:
    NOx < 250 mg/ Nm3 da garantire entro il 1 gennaio 2025
  • Nuovi impianti o impianti messi in esercizio dopo il 20 dicembre 2018:
    NOx < 100 mg/Nm3 da garantire con decorrenza immediata

TITOLO II: LIMITI EMISSIVI DEGLI IMPIANTI TERMICI CIVILI

Analogamente a quanto visto per gli impianti disciplinati dal titolo I, anche per gli impianti termici civili si fa distinzione fra nuovo ed esistente relativamente ai limiti emissivi.

Sempre con riferimento a combustibile metano ed inquinante NOx si ha:

  • Per impianti messi in esercizio prima del 20 dicembre 2018:
    NOx < 200 mg/Nm3 da garantire entro il 1 gennaio 2029
  • Per impianti messi in esercizio dopo il 20 dicembre 2018:
    NOx < 100 mg/Nm3 da garantire con decorrenza immediata

​TITOLO III: IL RENDIMENTO DI COMBUSTIONE E IL CONTROLLO DEL RAPPORTO ARIA-COMBUSTIBILE

Una delle novità più rilevanti apportate dal D.Lgs. 183/2017 riguarda l’introduzione dell’obbligo di monitorare e mantenere costante il rendimento di combustione dei medi impianti di combustione durante tutto il loro ciclo di vita.

In particolare, all’art. 294 è espressamente sancito che:

“… al fine di ottimizzare il rendimento di combustione … gli impianti devono essere dotati di un sistema di controllo della combustione che consenta la regolazione automatica del rapporto aria-combustibile.”

Ciò vale tutte le tipologie di impianti medi di combustione; infatti, mentre al comma 1 si fa riferimento a tutti gli impianti disciplinati dal Titolo I, al comma 3 la prescrizione è allargata anche agli impianti termici civili disciplinati dal titolo II.

Tuttavia, su questo punto il D.Lgs. 183/2017 risultava incompleto, in quanto non venivano specificati due aspetti fondamentali relativi al sistema di controllo della combustione:

  • Non veniva spiegata la metodologia da attuare per operare tale controllo;
  • Non erano specificate le date ultime entro le quali sarebbe diventato obbligatorio adeguarsi alla prescrizione.

Tali mancanze sono state colmate dall’ultima integrazione in ordine di tempo, il D.Lgs. 102/2020 nel quale viene aggiunto il comma 3-bis all’art. 294, dove viene specificato che:

“Per consentire la regolazione automatica del rapporto aria-combustibile … il sistema di controllo della combustione deve essere in grado di garantire il mantenimento in continuo dei valori di rendimento verificati al collaudo e di quelli applicabili per effetto della vigente normativa, anche in presenza di variazioni chimico/fisiche dell’aria comburente o del combustibile. Tale condizione si considera rispettata se è utilizzato un sistema di regolazione automatica che prevede la misura in continuo del tenore di ossigeno residuo nelle emissioni o dei valori espressi come massa di comburente o combustibile.”

Sempre nel D.Lgs. 102/2020, nelle disposizioni finali, sono riportate anche le scadenze ultime per l’adeguamento per impianti esistenti, cioè per impianti in esercizio prima del 20 dicembre 2017:

  • Al primo rinnovo dell’autorizzazione ambientale per medi impianti di combustione “generici” (Titolo I);
  • Entro il 1 gennaio 2025 per impianti termici civili (Titolo II).

SISTEMA DI CONTROLLO DELLA COMBUSTIONE MEDIANTE SONDA O2 E DIFFERENZE RISPETTO AI SISTEMI DI MONITORAGGIO EMISSIONI

Con il decreto integrativo del 2020 diventa finalmente chiaro come operare il controllo in continuo del rendimento di combustione: utilizzare la lettura del tenore di ossigeno residuo dei fumi per retro-regolare il rapporto aria/combustibile mantenendolo entro un certo range.

Nella pratica, i bruciatori operano con eccesso d’aria comburente rispetto al minimo valore stechiometrico, per assicurare la completa ossidazione del combustibile. Per contro un eccesso d’aria troppo elevato, comporta il raffreddamento della fiamma con conseguente calo del rendimento di combustione e aumento delle emissioni; da ciò deriva l’evidente la necessità di operare un sistema di controllo attivo dell’ossigeno nei fumi per mantenerlo all’interno di un adeguato intervallo.

Baltur, sui propri bruciatori a controllo O2, utilizza una sonda all’ossido di zirconio posizionata al camino per la lettura del tenore di ossigeno residuo nei fumi; tale valore è poi passato all’apparecchiatura di controllo del bruciatore, che la utilizza per regolare in continuo la quantità di aria comburente, agendo sull’inverter del ventilatore o sul servomotore della serranda aria.

Tuttora, il sistema di controllo attivo della combustione o cosiddetto “controllo O2”, è spesso confuso con i sistemi di monitoraggio delle emissioni, comunemente chiamati SME.

Prima dell’entrata in vigore del D.Lgs. 183/2017, nelle prime versioni del Testo Unico Ambientale, per impianti con potenza nominale ≥ 6 MW era obbligatorio:

“… essere dotati di rilevatori della temperatura nell’effluente gassoso nonché di un analizzatore per la misurazione e la registrazione in continuo dell’ossigeno libero e del monossido di carbonio.”

Ciò si traduceva nella necessità di installare sugli impianti un sistema di monitoraggio che in continuo registrasse e mostrasse a video i valori di O2, CO e temperatura dei fumi, detto appunto SME – Sistema Monitoraggio Emissioni.

È bene ricordare che lo SME è un sistema puramente passivo, che non va in nessun modo ad agire sui parametri della combustione, diversamente dal sistema di controllo della combustione, che invece utilizza i valori letti dalle sonde per eseguire un controllo attivo con conseguenti concreti benefici ambientali ed economici.

Ad oggi, il tradizionale sistema SME non è più obbligatorio su base nazionale, se non sui grandi impianti di combustione (Pn > 50 MW); fanno eccezione alcune Regioni (Piemonte e Lombardia), che ancora lo richiedono su particolari categorie di impianti, sempre in abbinamento però ad un sistema di controllo attivo della combustione.

A tal proposito Baltur ha sviluppato un proprio Sistema di Monitoraggio delle Emissioni (SME) con registrazione in continuo che presenta un importante vantaggio tecnico-commerciale: le sonde che il bruciatore utilizza per la regolazione della combustione (controllo attivo O2-CO), sono le stesse che vengono utilizzate per la registrazione dei valori mediante SME.

LA PROPOSTA BALTUR PER RISPONDERE AGLI ADEMPIMENTI NORMATIVI

Abbiamo visto quindi che la normativa in materia ambientale relativa ai medi impianti di combustione è ampia e piuttosto complessa.

Baltur, in quanto azienda leader da 75 anni nella costruzione di bruciatori, si pone come partner tecnico e commerciale per l’adeguamento e l’efficientamento dei medi impianti di combustione, partendo proprio dalla parte di consulenza normativa.

Il reparto Pre Sales Italy di Baltur, composto da figure altamente preparate, mette a disposizione degli operatori del settore le proprie competenze: proprietari di impianti, conduttori e installatori che pensino di aver a che fare con impianti regolamentati dal D.Lgs. 182/2017, possono sempre far riferimento ai nostri tecnici per una prima analisi del contesto normativo in cui ricadono gli impianti.

Una volta stabilite le esigenze dello specifico impianto, il team Pre Sales svilupperà poi la proposta tecnica idonea all’adempimento degli obblighi del decreto, avvalendosi delle tecnologie di ultima generazione disponibili nella gamma di bruciatori Baltur.

Una su tutte: i bruciatori TBG SLX ME omologati in Classe 4 di emissioni secondo normativa EN 676. Questa gamma di bruciatori, per l’appunto denominati SUPER LOW NOx, permette di raggiungere emissioni di NOx che vanno dai 30 mg/Nm3 agli 80 mg/Nm3, ampiamente al di sotto dei valori massimi permessi dalla legislazione nazionale.

Questa gamma di bruciatori trova applicazione in contesti impiantistici nei quali è molto complesso abbattere le emissioni:

  • Caldaie con fluidi ad alta temperatura quali vapore ed acqua surriscaldata;
  • Caldaie datate con focolari di ridotte dimensioni e geometrie ad inversione di fiamma.

A tutto ciò si aggiunge il grande know-how di Baltur nella realizzazione di progetti fuori standard per applicazioni speciali, con soluzioni custom sviluppate ad hoc da un’altra eccellenza dell’azienda, il Dipartimento Application Engineering.

L’Application collabora e supporta il Pre Sales nella fase di preventivazione tecnica di tutti i bruciatori fuori standard, senza distinzione di potenza (da 30/40 kilowatt fino a 40 megawatt), partendo da studi di fattibilità, progettazione e valutazione economica fino ad arrivare alle ultime fasi di commissioning e startup.

LE PROSSIME SCADENZE: 1 GENNAIO 2025

Come visto, la prima scadenza imposta del D.Lgs. 183/2017 si avvicina; dal 1 gennaio 2025 scadrà infatti il termine ultimo per:

  • L’adeguamento a valori di NOx < 200 mg/ Nm3 per tutti gli impianti medi di combustione con potenza nominale > 5 MW;
  • L’installazione del sistema di controllo della combustione su tutti gli impianti termici civili in esercizio prima del 20 dicembre 2017;

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Pre Sales Baltur: il valore della personalizzazione e della relazione
13/12/2024

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Nuova tecnologia di combustione brevettata Baltur

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23/02/2024

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In evidenza, We are Baltur

Intervista a Valentina Moccia, Progettista meccanico presso Baltur.

«Sono entrata in Baltur nell’estate del 2017 come Progettista Meccanico, e nell’estate del 2019 mi è stato assegnato il primo progetto come team leader per la ricerca, lo sviluppo e la realizzazione di una nuova serie di bruciatori – i futuri SLX – ponendoci, come obbiettivo strategico, lo sviluppo di una nuova tecnologia di combustione che garantisse bassissime emissioni NOx: <50 mg/Nm3, senza ricorrere all’FGR (ricircolo dei fumi).
Sapevamo che sarebbe stato un progetto lungo e sfidante: le conoscenze finora assodate non bastavano a raggiungere l’obbiettivo».

«Le prime fasi, infatti, sono state puramente sperimentali (e le più divertenti a parer mio).
Con il contributo dei colleghi più esperti abbiamo sviluppato vari componenti della testa di combustione ed effettuato simulazioni CFD (fluidodinamica computazionale) a “freddo” – senza simulare i processi di combustione – per cercare di determinare i regimi di moto del gas e dell’aria.

Gli obiettivi di questa fase erano:

  • incentivare il più possibile il ricircolo interno dei fumi direttamente in camera di combustione
  • incrementare la turbolenza delle correnti di combustibile e comburente
  • dividere la “testa di combustione” in due linee: una “radice di fiamma” stabile e robusta e una per completare il processo di combustione
  • disaccoppiare l’alimentazione del gas per rendere le due linee indipendenti l’una dall’altra

Una volta trovata una geometria soddisfacente, si è proseguito con la realizzazione del primo prototipo e delle prime prove in Laboratorio Bruciatori.
Anche in questo caso la sinergia e il contributo di tutti i tecnici del Laboratorio sono stati una parte fondamentale per lo sviluppo di questa nuova tecnologia.
Abbiamo fatto prove su prove e realizzato centinaia di pezzi nuovi: prima disegnati, poi realizzati nel laboratorio prototipi, infine provati.

Dopo aver identificato una soluzione ottimale ci si è concentrati a sviluppare e definire il design dell’assieme testa nei suoi dettagli, con fusioni dedicate.

Abbiamo effettuato simulazioni CFD a “caldo” con il supporto un’azienda esterna – la Enginsoft – per stimare temperature, distribuzione della fiamma e confermare i dati della sala prove».

«L’attività di ricerca e sviluppo della testa di combustione descritta sopra, nell’anno 2020 ha portato a:

realizzare 3 prototipi di Bruciatori per 3 taglie di caldaie
eseguire due field test sul campo e diversi in Laboratorio su caldaie commerciali

Molto importante è stato, inoltre, a fine 2020 il conseguimento del brevetto di questa nuova tecnologia sviluppata.

Nel 2021 è iniziato quello che viene chiamato flusso di attività operative per la progettazione e lo sviluppo di un nuovo prodotto, identificato da varie fasi che il team leader deve seguire per arrivare all’autorizzazione alla vendita e al lancio della produzione di serie».
TBG SLX: i Bruciatori con la più bassa classe di emissione Europea

«Il nome della serie è TBG SLX e i primi 3 modelli, derivati dai 3 prototipi indicati prima, sono stati omologati nella seconda metà del 2021 con la più bassa classe di emissione Europea: classe 4 secondo normativa EN 676 (NOx <60 mg/kWh).
Sono entrati in produzione a fine 2021.

Le caratteristiche principali e innovative sono state descritte in modo più approfondito nell’articolo Bruciatori Baltur Super Low NOx.
Le indico brevemente:

Nuovo design della testa di combustione con doppio sistema di distribuzione del combustibile e geometria che incentiva il ricircolo dei fumi all’interno della camera di combustione
Gestione e regolazione indipendente dei flussi di gas con due diversi sistemi di alimentazione

Le principali applicazioni sono caldaie industriali e per riscaldamento; risultano molto performanti anche nelle caldaie ad inversione di fiamma, dove altri bruciatori si trovano in difficoltà a livello di emissioni».

Cosa apprezza di più di Baltur e del suo reparto in particolare?

«L’ambiente familiare, la solidarietà e la sinergia tra colleghi all’interno di tutto il reparto R&D, e la collaborazione tra i vari enti.
In R&D si creano i prodotti che fanno e faranno prosperare l’azienda, per questo penso che il ruolo del Progettista e Team leader sia un ruolo importante, da prendere con serietà e responsabilità».

Quali sono le sfide che ama di più del suo lavoro?

«Ricercare nuove tecnologie per rendere i bruciatori sempre più performanti a livello di emissioni, di facile installazione e manutenzione».

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Fotovoltaico Baltur: come funziona e perché conviene
31/03/2025

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Baltur promuove l’Efficienza Energetica e l’abbattimento delle Emissioni Inquinanti

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07/02/2024

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Prodotti, We are Baltur

Lo sviluppo di una cultura a tutela dell’ambiente avviene attraverso l’investimento in formazione e progettazione di strumenti, prodotti e servizi finalizzati a perseguire gli obiettivi di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni inquinanti fissati dall’Unione Europea

 

Ne parliamo con Andrea Frassinelli, Responsabile Commerciale Italia di Baltur

Qual è il suo ruolo specifico in Baltur?

«Sono in Baltur con il principale ruolo di pianificare, organizzare e monitorare tutte le attività commerciali e i derivanti risultati di vendita per l’Azienda sul mercato interno, che corrispondono oggi a circa il 56% del suo business globale.
Come ogni anno i principali obiettivi da perseguire sono il raggiungimento dei budget di vendita, la salvaguardia e il miglioramento dei margini aziendali.
Le attività propedeutiche a tali scopi sono oggigiorno molteplici e passano sempre più attraverso la formazione continua della squadra, nella quale sono inclusi tutti i reparti aziendali, dall’ufficio Marketing e Comunicazione al Back Office, dal Product Management ai servizi di Pre & After Sales, alla gestione sinergica di tutti i clienti partner autorizzati alla vendita e assistenza del prodotto sul territorio Nazionale.

«La rete di Vendita e Assistenza è il nostro vero punto di forza ed è composta da figure professionali quali Agenzie, Concessionari, Installatori e Centri Assistenza contrattualizzati formalmente con l’Azienda, i quali possono operare a nome di Baltur SpA su tutto il territorio, avvalendosi di servizi e strumenti messi a loro disposizione, da quelli di marketing strategico, a quelli di gestione degli ordini e di customer care.
L’Azienda, inoltre, attraverso la propria “Academy” interna offre continui corsi di formazione tecnico-commerciale qualificati e organizza appuntamenti itineranti in loco, investendo risorse per promuovere nuovi prodotti e linee guida per il futuro».

Quindi la formazione ha uno spazio importante in Baltur?

«I prodotti di oggi, che si parli di bruciatori, pompe di calore o sistemi ibridi, sono sempre più complessi e, per questo, è necessario divulgare un maggior numero di concetti e informazioni alle figure chiave del settore quali Progettisti, Termotecnici ed Impiantisti, che si trovano oggigiorno a progettare, installare e gestire impianti sempre più tecnologici.
Baltur risponde a tale esigenza organizzando diversi eventi mirati, in sede presso le apposite aule di formazione o direttamente in area, in sinergia con la rete commerciale».

Oggi sempre di più, dopo la consulenza, si tende a fornire dei sistemi finiti e integrati, con il vantaggio per l’utente di avere un unico fornitore e unico riferimento di assistenza per il futuro.

Qual è stato il suo personale percorso di crescita in azienda?

«Un percorso che ritengo interessante da raccontare, fatto di lunga gavetta e tante esperienze. Baltur negli anni mi ha sempre dato l’opportunità di esprimermi. Oggi ricopro un ruolo apicale, ma il mio percorso inizia da lontano.
Arrivai in azienda a diciannove anni per pura casualità. Al tempo non avevo minimamente le idee chiare sul futuro, ma gli studi appena terminati mi permisero di intraprendere un primo percorso nell’area Produttiva, per poi passare dopo qualche anno al servizio di Assistenza interno.
Ho poi avuto l’opportunità di essere inserito in un primo dipartimento Commerciale per strutturare il servizio di Prevendita, che all’epoca non era ancora presente in azienda. Da quel momento in poi c’è stata una escalation che mi ha visto passare dal ruolo di Sales Engineering alla funzione di Key Account Manager per una determinata tipologia di clienti, fino ad arrivare ai giorni nostri dove ricopro il ruolo di Responsabile Commerciale Italia».

«Un’esperienza interessante, o almeno, io tale la reputo. L’aver ricoperto così diversi ruoli trasversali in azienda oggi è il mio grande punto di forza.
Ciò mi permette di valutare sempre il tutto da differenti punti di vista, “mettermi dalla parte del cliente” potendo così comprenderne i bisogni e, a volte, intercettarli in anticipo.
Allo stesso tempo questo mi ha mantenuto in forte relazione con l’azienda perché, per mia stessa attitudine, ho spesso sentito la necessità di avere nuovi stimoli.
Questi li ho sempre trovati in Baltur, l’Amministratore Delegato Riccardo Fava mi ha dato diverse opportunità di crescita e di questo gliene sono grato».

Qual è la sua visione dell’azienda?

«Al di là del mio percorso personale e professionale, Baltur è un’azienda che tende ad investire sul capitale umano, puntando alla crescita delle risorse al suo interno.
Un tema molto positivo che io stesso alimento, in un momento storico sempre più frenetico, orientato alla ricerca di risorse e competenze dall’esterno, sicuramente qualificate, ma non con lo stesso vissuto aziendale, oggi vero collante di questa realtà aziendale».

«Parlando di volumi e di mercati, Baltur è un’azienda tutta italiana, in crescita, che si posiziona tra i big del settore confrontandosi con i primari player, nonostante dimensioni e struttura non siano certo quelle di una grossa multinazionale.
Una nota rilevante questa, in un contesto Nazionale come il nostro ove negli ultimi anni molti tra i più blasonati marchi sono stati acquisiti da grandi realtà industriali estere, fondi di investimento e multinazionali».

«Noi restiamo un’azienda di proprietà di Industriali del territorio, che per continuare ad esserlo reinveste ogni anno buona parte degli utili in azienda. Negli anni non sono certo mancate proposte di acquisizione parziali o totali, ma la vocazione imprenditoriale della Famiglia va oltre, cosa non affatto scontata, e questo rassicura e funge da stimolo per Noi tutti».

«La nostra dimensione è un punto di forza, perché spesso quando le aziende si strutturano, i processi si irrigidiscono a tal punto da non essere più un esempio di organizzazione virtuoso, ma un punto critico per la rapidità del servizio e nella risposta al cliente».

«Le aziende delle nostre dimensioni devono avere processi agili e snelli, che si traducono in soluzioni rapide e risposte veloci, avendo come unico obiettivo un servizio più immediato e soddisfacente per i clienti.
Un vero punto di forza, oltre alla qualità e ai plus tecnologici del prodotto Baltur».

Qual è la sfida che apprezza di più del suo lavoro?

«Oltre a quella di per sé ovvia nel perseguire risultati di vendite e profitti, è quella di portare Cultura in azienda.
Mi riferisco ad un approccio sempre più “human centered”, orientato al work life balance e alla formazione continua delle risorse umane, temi ai quali oggi occorre prestare particolare attenzione per attrarre nuovi talenti e trattenere in azienda quelli di valore.
È fisiologico che col passare del tempo in azienda gli stimoli possano diminuire, se non vi sono opportunità e prospettive di crescita o cambiamento.
Questi sono tutti aspetti e temi sui quali Baltur pone molta attenzione, al fine di non disperdere il patrimonio di risorse che la compongono».

«Ci vuole un’attenzione quotidiana nel gestire le persone, occorre comprenderne le necessità e gli stati d’animo, per evitare situazioni di eccessivo stress o di apatia verso il proprio lavoro.
Questa per me è la vera sfida!».

Qual è la visione commerciale per il mercato Italia?

«La Mission e la Vision dell’azienda sono quelle di “gestire consapevolmente l’energia”, il che tradotto significa consumare meno tramite prodotti sempre più efficienti, in grado di scegliere ed ottimizzare il vettore energetico a minor costo».

«I mercati Residenziali e dell’Industria stanno evolvendo molto rapidamente.
Sempre più trovano attuazione i Decreti Normativi e Legislativi emanati dalla Comunità Europea, per raggiungere gli obiettivi ambientali 2030/2050, oggi unico e vero traino per la redazione di piani energetici nazionali da parte deli Stati Membri, nei quali gli edifici devono essere sempre meno energivori e gli impianti sempre più efficienti.
In questo complesso quadro normativo e produttivo, il nostro compito è quello di fornire soluzioni, sistemi e prodotti che permetteranno in futuro di raggiungere gli obiettivi assegnatici come singola Nazione e come Comunità Europea, anticipando se possibile le scadenze fissate».

Quali sono le azioni che avete messo in campo?

«Quest’anno abbiamo presentato una serie di nuovi prodotti, su nostre diverse linee di business.
Dai Bruciatori Super Low NOX a bassissimi livelli di emissioni per i settori industriali più energivori, ove vi è bisogno di garantire grandi quantità di calore o di vapore, ma al tempo stesso di abbattere le formazioni di NOx e CO2 – come inceneritori o processi produttivi intensi – ai nuovi prodotti per il comfort residenziale, come i Sistemi Ibridi più “intelligenti”, in grado di calcolare istantaneamente il vettore energetico più economico, sfruttando tutta l’energia prodotta gratuitamente da fonte rinnovabile (integrando solo il necessario con il gas metano), fino alle nuove caldaie domestiche H2 ready, pronte per essere alimentate con le future miscele di idrogeno, un combustibile green che potrà essere prodotto esclusivamente da fonti rinnovabili».

«La nostra proposta commerciale va in questa direzione, ricordando sempre che oggigiorno non siamo più nell’era del prodotto ma bensì del servizio.
Mentre gli impianti diventano sempre più efficienti e tecnologici, l’Azienda e la sua forza vendita si propongono a fianco del cliente finale come consulenti esperti, e non più come venditori di apparecchi.
Stessa cosa vale per i professionisti del settore, quali Installatori e Progettisti, che giocano sempre più un ruolo chiave nell’evoluzione impiantistica, ai quali offriamo una serie di servizi a supporto.
Per questo stiamo investendo sempre più al nostro interno e strutturando i servizi di consulenza After Sales, Pre Sales e Application rivolti al mondo impiantistico, industriale e residenziale».

Uno sguardo al presente e anticipazioni sui progetti per il futuro.

«L’Italia è un paese trainato ancora oggi da pilastri fondamentali e storici della nostra economia, come quelli di manifattura e turismo.
I principali settori responsabili dell’inquinamento atmosferico oggi sono il riscaldamento residenziale, i grandi processi produttivi ed i trasporti».

«Nel settore residenziale, gli impianti di riscaldamento sono ancora molto frammentati: a partire dagli anni ‘70/80, con la massiva costruzione di edifici condominiali, vi è stata la rapida ascesa del riscaldamento “autonomo”, mentre negli ultimi anni stiamo assistendo all’involuzione della storia, che vede il ritorno alle soluzioni “centralizzate”, oggi sempre più efficienti in termini di rendimento, dispersioni e ripartizione dei consumi, anche grazie a leggi che hanno sicuramente reso più severi controlli e accertamenti su queste tipologie di impianti».

«Nell’ultimo triennio poi, complici soprattutto i bonus statali e alcune formule finanziarie che hanno permesso la rapida crescita di alcune nuove tecnologie, si è registrato un grosso boom di pompe di calore e di sistemi ibridi, e insieme a loro, la diffusione di una cultura ambientale sempre più “green” da parte degli utilizzatori finali».

«Nel settore industriale e dei trasporti, fondi europei destinati alla transizione energetica di aziende e imprese – e ancor più in generale alla causa ambientale – stanno promuovendo l’utilizzo di prodotti altamente performanti dal punto di vista delle emissioni, creando intere nuove filiere per la produzione di biocarburanti di derivazione rinnovabile».

«Ad oggi le aziende devono prestare sempre più attenzione ai costi dell’energia e agli obblighi normativi dettati dagli obiettivi ambientali UE 2030 e 2050.

In questa ottica Baltur è in grado di porsi al fianco del cliente come partner attivo della rispettiva “circular economy”, specie per le grandi aziende energivore, progettando macchine capaci di utilizzare più vettori energetici, come i nuovi bruciatori dual fuel e mixing fuel, in grado di gestire il processo in modo intelligente, che sia esso riscaldare o creare vapore, e di bruciare nuovi bio carburanti o ricorrere all’uso di fonti fossili».

«La grande novità è che quello che una volta era un semplice “scarto” da processo produttivo, oggi invece che diventare un ulteriore costo per lo smaltimento, può divenire – una volta rigenerato – un combustibile “green” a basso costo, utilizzato come vettore primario in alternativa al gas fossile, oppure come combustibile di backup in caso di nuovi blocchi o picchi di costo dell’energia, causati da tensioni geopolitiche come quelle ancora oggi in atto».

«Innescare il cambiamento è difficile».

«Il ruolo delle Istituzioni e del Governo è incentivarlo, perché gli impianti tecnologici che servono a perseguire questi obiettivi sono sempre più costosi rispetto ai vecchi sistemi e quindi – se non supportati da politiche incentivanti come i bonus fiscali – sarà pressoché impossibile puntare ai target europei, su quali peraltro siamo già netto in ritardo».

«Oggi siamo ancora in attesa di capire come i principali Istituti Bancari Nazionali si porranno nel 2024 verso due temi molto importanti per la nostra filiera, ovvero i crediti incagliati nei cassetti fiscali di migliaia di piccole-medie imprese artigiane, e i plafond che verranno a disposizione per finanziare gli interventi di superbonus, passati da aliquota 110% a 70%».

«Come azienda storica del settore siamo inoltre partner associati e attivi in Assotermica-Assoclima, appartenenti alla Federazione di Anima Confindustria, due dei principali enti associativi ove si condividono, tra tutti gli attori del settore, i futuri scenari in materia di ambiente e si elaborano proposte concrete per la formulazione e revisione di leggi, che possano realmente contribuire allo sviluppo di un Piano Nazionale Integrato per Energia e Clima».

In questo scenario caratterizzato da un’incertezza, qual è la politica commerciale di Baltur?

«Noi ci faremo trovare pronti, o meglio, lo siamo già, con una serie di prodotti tecnologici idonei a promuovere l’efficienza energetica, integrati con una serie di servizi dei quali ci sarà necessariamente bisogno per diffondere una nuova cultura impiantistica».

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